La leggenda narra che secoli prima dell’impresa di Colombo, un principe gallese di nome Madoc, figlio illegittimo di Owain Gwynedd, si è imbarcato su dieci navi alla scoperta di nuove terre oltre l’oceano.
Madoc: il primo europeo in America?
Dopo la morte di Owain, nel 1169, una feroce guerra civile è scoppiata tra i suoi numerosi figli, legittimi e illegittimi, per contendersi il trono. Per sfuggire a questi conflitti, Madoc ha scelto l’avventura e la scoperta.
Pacifico per natura, Madoc ha radunato un gruppo di compagni ed è partito alla ricerca di nuove terre. Tornato nel 1171, egli ha raccontato storie avvincenti che lo hanno spinto a organizzare una seconda spedizione, dalla quale non ha fatto più ritorno.
Sebbene le prime testimonianze scritte risalgano al XVI secolo, la storia di Madoc è avvolta nel mistero. Secondo alcune interpretazioni, il principe gallese e i suoi compagni potrebbero essere sbarcati nei pressi dell’attuale città di Mobile, in Alabama.
In particolare, le fortificazioni in pietra lungo il fiume Alabama hanno suscitato grande interesse tra gli storici. Erette prima dell’arrivo di Colombo, queste strutture sono state oggetto di numerose teorie. Alcune tribù Cherokee sostengono che sono state costruite da “bianchi”, un’affermazione affascinante che nasconde un intrico di leggende e tradizioni.
Oltre l’oceano: il mistero di Madoc e le Terre incognite
Le ipotesi sul luogo di sbarco di Madoc sono molteplici e spesso contrastanti. Tra le località più frequentemente menzionate figurano la Florida, Terranova, Newport, Rhode Island, Yarmouth, Nuova Scozia, la Virginia, diverse zone del Golfo del Messico e dei Caraibi, incluso la foce del Mississippi, lo Yucatán, l’istmo di Tehuantepec, le coste caraibiche del Sud America, numerose isole delle Indie Occidentali e delle Bahamas, oltre alle Bermuda, e persino la foce del Rio delle Amazzoni.
Un’altra affascinante teoria ha suggerito che lui e i suoi seguaci possano essersi integrati e assimilati all’interno della tribù dei Mandan. Questa ipotesi si fonda, tra l’altro, su presunte affinità linguistiche tra il gallese e la lingua Mandan, alimentando così un dibattito ancora aperto tra gli studiosi.
Nonostante nessuno dei coloni sia mai tornato dalla seconda spedizione per confermare questa teoria, la leggenda narra che i seguaci di Madoc risalirono i grandi fiumi nordamericani, costruendo insediamenti e interagendo con diverse tribù native, alcune amichevoli, altre ostili. Si dice che abbiano fondato civiltà fiorenti come quella degli Aztechi, dei Maya e degli Inca, un’affermazione che, sebbene affascinante, rimane priva di prove concrete.
Madoc: mito o realtà?
La leggenda di Madoc ha conosciuto un’impennata di popolarità durante l’era elisabettiana, quando scrittori gallesi e inglesi l’hanno sfruttata per rafforzare le rivendicazioni britanniche sul Nuovo Mondo, in competizione con quelle della Spagna.
Il primo resoconto completo e dettagliato del viaggio del principe gallese, che ha sostenuto per la prima volta la sua precedente scoperta dell’America rispetto a Colombo, compare nella ‘Cronaca Walliae’ di Humphrey Llwyd, pubblicata nel 1559, un’opera basata sulla ‘Brut y Tywysogion’.
Nonostante numerosi tentativi di corroborare la storicità di Madoc, gli storici dell’America precolombiana, tra cui il noto Samuel Eliot Morison, hanno considerato la sua vicenda più simile a un mito che a un fatto storico.
Nel 1799, il governatore del Tennessee, John Sevier, ha redatto un rapporto in cui ha descritto la macabra scoperta di sei scheletri rivestiti di armature in ottone recanti lo stemma gallese. Sebbene questa scoperta potesse rappresentare la prova più concreta dell’esistenza e del destino della spedizione di Madoc, molti storici l’hanno considerata una leggenda metropolitana, alimentando ulteriormente il mistero che avvolge questa figura storica.
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