Il 22 luglio 1975, i giornali hanno riportato la tragica notizia della morte di Erskine Lawrence Ebbin, un diciassettenne deceduto in un incidente stradale a Hamilton, la capitale delle Bermuda. Questo evento, apparentemente isolato, avrebbe presto trovato un inquietante collegamento con un altro caso.
La doppia tragedia dei fratelli Ebbin
Esattamente un anno prima, come un sinistro presagio, Neville Ebbin, fratello maggiore di Erskine e anch’egli diciassettenne, aveva incontrato la stessa tragica fine, investito da un taxi mentre percorreva la stessa strada, quasi come se una forza oscura avesse segnato entrambi i fratelli.
L’aspetto più inquietante di questa storia risiede nel fatto che, in entrambi gli incidenti, alla guida del taxi vi era lo stesso tassista, che trasportava lo stesso passeggero. Gli schianti si sono verificati con una precisione quasi macabra, a soli 50 minuti di distanza l’uno dall’altro, nello stesso giorno, il 21 luglio, rispettivamente nel 1974 e nel 1975.
La notizia della tragedia gemella è stata riportata anche sul Los Angeles Times del 22 luglio 1975, visualizza la versione completa.
Le autorità locali si sono trovate di fronte a un enigma apparentemente inspiegabile. Nonostante le indagini approfondite, non è stato possibile individuare alcuna causa comune ai due incidenti, se non una serie di coincidenze sconcertanti. L’impossibilità di trovare una spiegazione razionale ha alimentato ulteriormente le teorie del complotto.
L’accavallarsi di queste tragiche coincidenze ha alimentato leggende e superstizioni, spingendo molti a credere in una maledizione che si aggirava sull’isola. Alcuni hanno parlato di spiriti vendicativi, di antiche profezie mai dimenticate o di forze occulte che agivano nell’ombra.
La stampa locale e internazionale si è subito interessata al caso, pubblicando articoli sensazionalistici che hanno contribuito a diffondere il panico. Giornalisti e investigatori amatoriali hanno cercato di svelare il mistero, proponendo le ipotesi più disparate, da un sabotaggio a un esperimento segreto.
Fratelli Ebbin: l’enigma dei due incidenti
Le Bermuda, con la loro superficie limitata e una capitale, Hamilton, che si estende su appena 70 ettari e contava circa 1.800 abitanti nel 2010, erano un luogo dove tutti si conoscevano. In un’isola così piccola, ogni evento, soprattutto una tragedia, toccava direttamente la vita di ogni residente.
Questo significa che, nel 1974, la popolazione coinvolta negli incidenti proveniva da una comunità estremamente unita, dove le notizie viaggiavano velocemente e le relazioni personali erano profonde.
Considerando che i due fratelli vivevano nella stessa zona e condividevano spesso gli stessi percorsi per raggiungere scuola, amici o luoghi di ritrovo, era piuttosto comune vederli in sella ai loro motorini sulla stessa strada. Uno potrebbe aver ereditato il motorino dall’altro, ma era più probabile che avessero sviluppato abitudini simili, frequentando gli stessi luoghi e condividendo gli stessi orari.
In questo contesto, l’incontro con lo stesso taxi, guidato dallo stesso tassista, non era del tutto inatteso, anche se le tragiche conseguenze lo hanno reso un evento sconvolgente.
L’ombra dei fratelli Ebbin
Il mistero delle morti dei fratelli Ebbin rimane irrisolto, alimentando da allora le leggende e le superstizioni legate alle Bermuda. L’isola, un tempo simbolo di tranquillità e serenità, è diventata un luogo di ombre e sospetti.
Alcuni sostengono che le anime dei due giovani si siano unite a quelle dei tanti marinai e aviatori scomparsi nel Triangolo delle Bermuda, creando un’energia oscura che continua a manifestarsi. Altri, più scettici, preferiscono cercare spiegazioni più terrene ipotizzando l’esistenza di un complotto, forse legato al traffico di droga o ad altre attività illegali, che avrebbe portato alla morte dei due fratelli.
Tuttavia, nessuna prova concreta è mai emersa a sostegno di questa teoria. Il caso dei fratelli Ebbin è diventato un enigma che affascina e inquieta, un monito sulla fragilità della vita e sull’esistenza di forze misteriose che sfuggono alla nostra comprensione.
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