Mummie aliene di Nazca: nuove prove sconvolgenti

Mummie aliene di Nazca: nuove prove sconvolgenti

La scoperta delle presunte ‘mummie aliene’ in Perù ha scatenato un acceso dibattito tra i ricercatori. Mentre gli scettici le hanno subito liquidate come una truffa, sostenuta da uno studio del 2024, i ricercatori coinvolti continuano a difendere la loro autenticità, presentando nuove prove che suggerirebbero un’origine organica e non umana di questi reperti.

Mummie peruviane: le prove scientifiche parlano

Il dott. José Zalce, ex direttore del Dipartimento medico della Marina messicana e figura di spicco nel mondo scientifico, ha esaminato a fondo 21 mummie dai tratti insoliti, rinvenute in Perù.

Secondo le sue analisi, presentate sul Daily Mail, si tratterebbe di organismi biologici autentici.

Zalce ha evidenziato la presenza di impronte digitali, usura ossea e persino tracce di gravidanza in una delle mummie, caratteristiche che, a suo avviso, escludono categoricamente la possibilità di una frode.

A sostegno della sua tesi, egli ha presentato una nuova scansione della mummia incinta, che mostrerebbe in modo inequivocabile la presenza di un feto intatto all’interno del corpo mummificato.

Le affermazioni del dott. Zalce si scontrano con le conclusioni di uno studio del 2024, secondo cui le mummie peruviane non sarebbero altro che sofisticate falsificazioni. Quest’ultimo studio sostiene che esse sarebbero state create assemblando ossa di animali e altri materiali, e successivamente modellate per assumere sembianze umane. Zalce, tuttavia, ha ribattuto presentando nuove prove che, a suo dire, dimostrerebbero la natura organica e non artificiale di questi reperti.

Immagine scansionata che mostra un presunto feto all'interno di una presunta mummia "aliena" dal Perù. (Dr. José Zalce).
Immagine scansionata che mostra un presunto feto all’interno di una presunta mummia “aliena” dal Perù. (Dr. José Zalce).

Il caso delle mummie peruviane

Nel 2023, il controverso ufologo Jaime Maussan ha presentato al Congresso messicano due mummie di piccole dimensioni, sostenendo che si trattasse di esseri extraterrestri. Secondo Maussan, un terzo del loro DNA non corrisponderebbe a nessuna specie terrestre nota, avvalorando così la sua tesi.

Nonostante le perplessità iniziali legate alla figura di Jaime Maussan, le ricerche condotte dal dott. José Zalce sulle mummie peruviane meritano attenzione. Grazie a una serie di analisi scientifiche rigorose, tra cui esami radiologici e analisi del DNA, Zalce ha presentato dati che suggeriscono una natura biologica e non artificiale di questi reperti, sfidando così le interpretazioni più scettiche.

Il giornalista peruviano Jois Mantilla, che ha seguito da vicino le ricerche del dottor Zalce, si è detto convinto dell’autenticità delle mummie. In particolare, la scoperta di una mummia incinta, soprannominata Montserrat, avrebbe fornito la prova definitiva, secondo Mantilla, dell’origine organica e non artificiale di questi reperti.

Immagine della mano a tre dita della mummia di nome Maria. ( Hernandez Huaripaucar, et.al./ Revista de Gestao Social e Ambiental ).
Immagine della mano a tre dita della mummia di nome Maria. ( Hernandez Huaripaucar, et.al./ Revista de Gestao Social e Ambiental ).

La presenza di tre dita nelle mani della mummia, soprannominata Montserrat, rappresenta per il dottor Zalce una delle prove più convincenti della sua autenticità e unicità. Questa caratteristica anatomica inusuale, insieme all’età stimata tra i 15 e i 25 anni al momento della morte, basata sull’analisi delle ossa e dello stato di gestazione, supporta l’ipotesi che si tratti di un essere vivente appartenente a una specie sconosciuta.

Si stima che i resti di Montserrat abbiano un’età compresa tra 1.200 e 1.600 anni.

Mentre l’attenzione mediatica si è concentrata sull’ipotesi extraterrestre avanzata da Maussan, il dottor Zalce e il suo team sono più interessati a dimostrare che le mummie peruviane rappresentano una specie biologica sconosciuta. Le caratteristiche anatomiche uniche di questi reperti, come le mani a tre dita e le proporzioni corporee insolite, li porterebbero a ipotizzare che si tratti di un ominide non ancora classificato.

Secondo Zalce, le mummie peruviane presenterebbero caratteristiche anatomiche che le differenziano in modo significativo dagli esseri umani moderni. Questa ipotesi trova un certo sostegno in uno studio del 2024 su una mummia chiamata Maria, che ha evidenziato una miscela di tratti umani e non umani.

A differenza di altre mummie con crani allungati, in questo caso non sono state riscontrate evidenze di deformazioni craniche artificiali. Le ossa si incastravano perfettamente, suggerendo uno sviluppo naturale e non indotto.

L'ufologo e giornalista Jaime Maussan presenta una "mummia aliena" al Congresso messicano. ( Camera de Diputados ).
L’ufologo e giornalista Jaime Maussan presenta una “mummia aliena” al Congresso messicano. ( Camera de Diputados ).

Scontro tra scienziati: le mummie peruviane sono reali o false?

La controversia sulle mummie peruviane continua a far discutere. Mentre il dottor Zalce le considera la prova dell’esistenza di una nuova specie, l’archeologo forense Estrada le ha definite delle elaborate truffe. Secondo Estrada, le mummie sarebbero state create assemblando ossa di animali, smentendo così l’ipotesi di un’origine extraterrestre o di una nuova specie umana.

Nonostante le affermazioni categoriche di Estrada, il dottor Zalce e il suo team restano convinti dell’autenticità e dell’origine extraterrestre delle mummie. Le analisi condotte, tra cui quelle genetiche, confermano l’unicità e la diversità di questi esseri rispetto agli umani, escludendo la possibilità di manipolazioni o falsificazioni.

Una scoperta sconcertante è emersa anche da altre analisi sulle mummie: all’interno dei loro corpi sono state trovate placche metalliche di composizione complessa, realizzate con metalli preziosi come oro e argento. Queste placche sembrano essere state impiantate chirurgicamente, suggerendo una tecnologia molto avanzata per l’epoca.

La scoperta delle mummie peruviane ha aperto nuovi interrogativi sulla storia dell’umanità. Per rispondere a queste domande e chiarire la natura di questi reperti, è fondamentale proseguire le ricerche scientifiche. Il team del dottor Zalce, in collaborazione con il Ministero della Cultura peruviano, ha in programma di condurre nuovi test genetici e forensi, con l’obiettivo di fornire prove definitive sull’origine di queste mummie.

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