Il professor Garry Nolan, un’autorità nel campo della microbiologia e della patologia presso la Stanford University, è stato ospite del podcast “Theories of Everything” condotto da Curt Jaimungal. Durante l’intervista, Nolan ha affrontato una vasta gamma di argomenti, tra cui le prove a sostegno dell’esistenza degli UFO, lo sviluppo della coscienza artificiale, la misteriosa ‘sindrome dell’Avana’ e le recenti declassificazioni governative.
Nelle battute finali, Nolan ha introdotto un concetto affascinante e dibattuto nel mondo ufologico: la possibilità che gli equipaggi degli UFO, e spesso gli stessi oggetti volanti non identificati, siano in realtà proiezioni provenienti da un’altra dimensione.
Nolan e l’enigma degli UFO multidimensionali
Egli ha ipotizzato che una civiltà tecnologicamente avanzata di milioni di anni potrebbe essere in grado di proiettare oggetti materiali. Se questi fenomeni provengono da un’altra dimensione, le leggi della fisica che conosciamo potrebbero non essere sufficienti a spiegarli.
Ed ha dichiarato: “Prendiamo ad esempio gli UFO che le persone hanno avvistato. Preferirei pensare che si tratti di oggetti che seguono le leggi fisiche del nostro universo tridimensionale. Tuttavia, potrebbe esistere una realtà multidimensionale e chi pilota quelle navi potrebbe provenire da un altro piano di esistenza, interagendo con il nostro solo parzialmente”.
Egli ha suggerito che la vera funzionalità si trova in un’altra dimensione, oltre la nostra percezione.
A questo punto, per illustrare meglio l’analogia, Jaimungal ha citato un esempio celebre introdotto da Carl Sagan: il mondo bidimensionale di Flatlandia. Sagan ha immaginato come gli abitanti di questo piano percepirebbero un’interazione con una creatura proveniente dalla terza dimensione.
Poiché in Flatlandia esistono solo entità bidimensionali, gli abitanti potrebbero scorgere solo una sezione trasversale di una creatura tridimensionale, incapaci di comprenderne la complessità nella sua totalità.
Dalla Flatlandia agli UFO: Nolan ci porta oltre i confini della realtà
Garry Nolan concorda con questa interpretazione, sottolineando che questo potrebbe spiegare perché in molti avvistamenti non si osserva alcun sistema di propulsione visibile. Gli UFO, ha suggerito, potrebbero essere spostati da una dimensione diversa, ed ha affermato: “Se questa teoria è corretta, dovremmo essere preparati a una delusione. Recuperare una di queste navi potrebbe non svelarne i segreti, poiché il motore che la muove potrebbe non essere presente in questa dimensione”.
Ed ha concluso: “Potrebbe essere un tentativo di accelerare la nostra evoluzione, di stimolarci a superare i limiti della nostra conoscenza e a diventare una specie più consapevole e interconnessa con l’universo, pronta ad accogliere l’idea di altre forme di intelligenza”.
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