Andrew Basiago, un avvocato di Washington, sostiene di aver effettuato numerosi viaggi nel tempo durante il periodo della Guerra Fredda. Tale dichiarazione, sebbene possa apparire fantasiosa, si inserisce in un contesto più ampio di speculazioni sulla possibilità di manipolare il continuum spazio-temporale.
Secondo alcune teorie, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avrebbe sviluppato, già dagli anni ’70, una tecnologia per il viaggio temporale, ispirata ai lavori di Nikola Tesla. Queste affermazioni, pur mancando di prove scientifiche definitive, alimentano un dibattito vivace sulle frontiere della fisica e sulle implicazioni etiche di potenziali viaggi nel tempo.
Questa tecnologia del viaggio temporale sarebbe stata impiegata per scopi ben precisi, come occultare basi militari, ottenere vantaggi strategici anticipando eventi futuri e persino influenzare l’economia globale. Si dice che la CIA sia entrata in possesso dei famosi documenti di Tesla sul teletrasporto dopo la sua morte, aggiungendo un ulteriore strato di mistero a questa vicenda e aprendo nuove prospettive sulla natura e le potenzialità di questa tecnologia.
Uno degli insider, Michael Relfe, ha fatto una rivelazione sconvolgente: sostiene di aver lavorato per un’operazione governativa altamente classificata, trascorrendo due decenni in una colonia umana su Marte negli anni ’70. Questa affermazione, se confermata, rivoluzionerebbe completamente la nostra comprensione dell’esplorazione spaziale e delle capacità tecnologiche degli Stati Uniti.
Andrew Basiago e il Progetto Pegasus
Tra il 1962 e il 1972, il governo degli Stati Uniti avrebbe condotto un’operazione top secret denominata Progetto Pegasus. L’obiettivo? Sviluppare tecnologie all’avanguardia per il teletrasporto e il viaggio nel tempo. Questa iniziativa, secondo alcune teorie, sarebbe stata portata avanti congiuntamente dalla CIA e dalla DARPA, l’agenzia governativa statunitense responsabile di sviluppare nuove tecnologie per l’uso militare.
Il progetto avrebbe portato alla creazione di portali che consentivano di teletrasportare persone istantaneamente in qualsiasi luogo del pianeta, e successivamente anche nel tempo. Per testare gli effetti di questi viaggi, soprattutto a livello psicologico, i ricercatori si sarebbero concentrati sui bambini, ritenuti più adatti a sopportare le stressanti esperienze temporali.
È interessante notare come la DARPA, oltre a essere coinvolta in progetti così avveniristici, abbia anche sviluppato tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come ARPANET, il precursore di Internet. Questo sottolinea l’ampiezza delle ricerche condotte dall’agenzia e la sua capacità di innovare in diversi settori.
Le informazioni sul Progetto Pegasus, tuttavia, rimangono altamente classificate e molte delle affermazioni al riguardo sono basate su testimonianze e teorie non verificate. La possibilità di viaggiare nel tempo e di avere a che fare con tecnologie così avanzate solleva innumerevoli interrogativi etici e scientifici.
La storia segreta di Andrew Basiago
Il dottor Basiago sostiene di aver fatto parte del progetto Pegasus della DARPA, incentrato sullo sviluppo di tecnologie per la manipolazione dello spazio-tempo. In particolare, il programma prevedeva l’addestramento di giovani studenti, scelti per le loro capacità cognitive, al fine di prepararli a diventare i primi viaggiatori temporali.
La scelta di soggetti giovani si basava sull’ipotesi che menti non ancora plasmate da esperienze complesse sarebbero state maggiormente in grado di adattarsi alle anomalie temporali.
Andrew Basiago è stato selezionato, quando era solo un bambino, da un gruppo di
bambini psichicamente dotati per diventare un collegamento e un viaggiatore spazio-temporale che avrebbe incontrato dignitari storici passati e futuri, nonché varie entità extraterrestri.
Egli ha dichiarato che suo padre ha contribuito a sviluppare la tecnologia quando ha lavorato per
Ralph Parsons Engineering Corporation e quando è stato chiamato a partecipare al suo primo “salto”alla Curtiss-Wright Corporation nel New Jersey, suo padre aveva viaggiato indietro nel tempo per anni.
Il portale temporale è stato descritto come una struttura composta da due barre verticali, alte circa 2,5 metri distanziate 3 metri l’una dall’altra, tra le quali era presente una camera di contenimento a plasma. Il viaggiatore doveva accedere a questa camera per essere teletrasportato in un’altra epoca o dimensione.
Quando attivato, il dispositivo generava un vortice energetico in grado di curvare lo spazio-tempo, creando un portale dimensionale. Si ritiene che l’energia alla base di questo fenomeno sia stata scoperta da Nikola Tesla, i cui studi, dopo la sua morte nel 1943, sarebbero stati acquisiti dal governo.
Nel suo primo viaggio, Basiago ha affermato di essere stato teletrasportato nella capitale dello stato del New Mexico. Durante il suo allenamento ha continuato a viaggiare solo per
poche ore, per abituarsi alla sensazione.
Egli ha dichiarato anche di aver esplorato Marte ben quaranta volte, svelando un mondo sorprendente. Secondo il suo racconto, il pianeta sarebbe abitato non solo da forme di vita extraterrestre, ma anche da esseri umani che avrebbero costruito una civiltà sotterranea.
Andrew Basiago, viaggi nel tempo e manipolazione della storia
Le implicazioni di questo progetto vanno ben oltre il semplice viaggio nel tempo. Basiago ha sostenuto, inoltre, che il progetto Pegasus abbia avuto implicazioni politiche, utilizzando le capacità della tecnologia quantistica per influenzare il corso degli eventi storici.
In particolare, egli ha affermato che alcune figure politiche di rilievo, come i presidenti George H.W. Bush e George W. Bush, sarebbero stati informati del loro futuro ruolo durante esperienze di viaggio nel tempo, suggerendo così una forma di determinismo storico mediato dalla tecnologia.
La rivelazione più sorprendente riguarda un evento storico di portata mondiale: Basiago ha spiegato di aver visto, durante uno dei suoi viaggi nel tempo, immagini dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre, decenni prima che si verificasse. Questa affermazione, se vera, solleva interrogativi sconcertanti sulla natura del tempo e sulla nostra capacità di prevedere il futuro.
Conclusioni
Un aspetto particolarmente controverso di queste rivelazioni riguarda la questione della trasparenza e della responsabilità pubblica. Il finanziamento di progetti così ambiziosi e dalle potenziali implicazioni epocali solleva interrogativi sulla necessità di una maggiore divulgazione scientifica.
La possibilità di tecnologie come il teletrasporto, con le sue innumerevoli applicazioni, sottolinea l’importanza di un dibattito pubblico informato sulle frontiere della ricerca scientifica. Eppure, questa tecnologia sembra essere relegata ai laboratori segreti.
Considerando le implicazioni filosofiche e etiche del viaggio nel tempo, quali pensi possano essere le conseguenze di una sua eventuale scoperta? Sarebbe un bene o un male per l’umanità?
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